Il Building Information Modeling non è una tecnologia ma un modello di lavoro basato sull’industrializzazione del processo costruttivo delle opere del genio civile e impiantistico. Cos’è il BIM e 10 motivi per usarlo.
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Il processo produttivo, reso interoperabile attraverso il modello BIM, offre maggiore qualità e trasparenza tra gli attori coinvolti, stime di costi e tempi di esecuzione più affidabili, riduzione degli interventi di correzione e ripristino per errori progettuali e corrispondente riduzione dei costi di esecuzione.
Sotto l’acronimo BIM si nasconde il principio dell’interoperabilità dei processi produttivi e di project management, prassi comune nel mondo dell’industria, molto meno diffuso nel settore dell’ingegneria civile e infrastrutturale.
I vantaggi del BIM
Ma i vantaggi derivanti dall’adozione del BIM sono molti di più e, tra questi, possiamo estrarre un breve elenco dei principali fattori di miglioramento del processo edilizio.
- Automazione interna del processo di progettazione di ingegneria, architettura, impiantistica.
- Condivisione dei contenuti della progettazione (design) tra i team di lavoro.
- Interoperabilità con le imprese in fase di esecuzione e cantierizzazione e per tutto il ciclo di vita dei processi di project management.
- Interoperabilità con le PA e il RUP, in particolare.
- Mantenimento dell’integrità della progettazione a fronte di modifiche e varianti.
- Automazione del processo di gestione e controllo delle interferenze (clash detection).
- Definizione delle tolleranze nel processo di clash detection a fini manutentivi e di gestione dell’opera post-project.
- Miglioramento della qualità in sede di progettazione con relativa riduzione delle rilavorazioni in sede esecutiva.
- Partizionamento del progetto in settori di competenza (strutturale, architettonico, impiantistico, energetico, ecc.) annullando i problemi di portabilità del contenuto informativo tra diversi strumenti di progettazione BIM e project management
- Integrazione del progetto tecnico con i processi di project management ed estensione del progetto in fase post-project per le manutenzioni con relativa riduzione di gestione dell’opera.
Filosofia BIM
La filosofia alla base del BIM è la trasformazione del dato in contenuto informativo: i dati fino ad oggi usati nella progettazione ed esecuzione tradizionale, richiedono una seconda fonte di dati che trasforma i primi in informazioni. Sulla planimetria CAD, una doppia linea rappresenta un muro solo perché, implicitamente, il progettista lo considera tale e, a fronte di questo, la campitura a la legenda (il secondo dato) conferisce alla doppia linea (il primo dato) le proprietà e le caratteristiche di un muro. Ma non basta, perché dobbiamo integrare il secondo dato con uno di maggior dettaglio nel catalogo dei materiali e delle lavorazioni collegate alla realizzazione del nostro muro; solo così quella doppia linea diventa un contenuto informativo digitale interoperabile completo; ma soprattutto quel segno grafico è legato indissolubilmente e automaticamente alle informazioni a cui si accompagna e possiamo condividerlo su tutta la filiera in modo integrativo, ovvero arricchendolo con il contributo di tutti gli attori operativi sul progetto, ognuno per la propria competenza.
Ma l’ulteriore vantaggio nell’adozione del BIM è l’estensione delle 3 dimensioni spaziali nelle altre dimensioni del nostro progetto, quelle tipiche del project management; il tempo, il costo, il controllo dell’avanzamento. Infatti, il BIM consente di ottenere, in una singola rappresentazione, il dato geometrico tridimensionale, il dato documentale, i contenuti multimediali, gli attributi degli oggetti e altre caratteristiche non descrittive come i costi unitari, il programma costo/tempo e lo stato d’avanzamento durante la realizzazione dell’opera. Tutto questo grazie all’integrazione e collaborazione tra il classico motore grafico 3D e il suo database. Il contenuto informativo, presente nel database del progetto, completa il dato grafico e lo trasforma in informazione grafica, geometrica, documentale, multimediale, costo/tempo e avanzamento (project management).
Lo stesso dato grafico non è più una serie di linee e punti ma informazioni all’interno del database, che il sistema elabora restituendo le altre informazioni generate dall’elaborazione del dato grafico originario e delle altre informazioni inserite nel contenuto informativo.
Clash Detection
Vediamo un esempio di questa potente capacità del BIM: l’analisi delle interferenze o clash detection.
In tutti i progetti, la componente strutturale, architetturale e impiantistica è affidata a più strutture organizzative specializzate settore per settore. Queste specializzazioni possono essere presenti tutte in un’unica impresa come, ad esempio, nelle aziende cosiddette EPC Contractor (Engineering Procurement Construction), ma anche su più aziende, quelle di engineering nei diversi settori, e quelle specializzate nelle forniture e costruzione. Parliamo dunque di organizzazioni presenti in dipartimenti diversi o aziende diverse, anche geograficamente lontane tra loro. Il construction BIM manager, in collaborazione col project BIM manager, ha la responsabilità di verificare, durante il ciclo di vita della fase engineering o progettazione, le interferenze tra le varie strutture di scomposizione dell’opera ad esempio le strutture, l’architettonico, gli impianti. Ogni interferenza deve essere rilevata, valutata e corretta prima di portare in cantiere il progetto e porlo in opera. Il motore BIM è in grado di individuare le interferenze in base ai parametri assegnati dal progettista, ovvero in base alle tolleranze assegnate per ogni tipologia di componente e in base alla sequenza di lavorazione. Non si tratta solo di interferenze geometriche ma anche di interferenze per la messa in opera, le cosiddette workflow clashes ovvero le interferenze 4D sulla variabile tempo. Queste sono le interferenze più insidiose e costose da rimuovere in sede esecutiva, perché impediscono il montaggio di un elemento dopo il montaggio di un altro componente.
Nell’immagine che segue vediamo l’interferenza tra una struttura e l’elemento di un impianto.
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